L'Oasi di Sant'Alessio
- Fabio
- 13 ott 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 14 ott 2023
Mezza giornata immersi tra flora e fauna tropicale.

Al centro della Pianura Padana un habitat tropicale dove vivono in stato di semilibertà numerose specie di animali non propriamente tipici della zona.
Il racconto
Ci troviamo nel bel mezzo della Pianura Padana a pochi passi da Pavia, ed esattamente nell'abitato di Sant'Alessio con Vialone. Qui sorge quella che è conosciuta come l'Oasi di Sant'Alessio, un'immensa area verde all'interno della quale si è sviluppato un parco dove vivono volatili, rettili, farfalle e pesci, circondati da una flora di origine tropicale. Il progetto nasce dall'idea di Antonia e Harry Salamon quando, nel 1973, acquistarono il castello di Sant'Alessio e un piccolo appezzamento di terra al suo fianco.

La loro idea era quella di ripopolare questa zona con specie animali che erano a rischio di estinzione con lo scopo di farli riprodurre, evitandone quindi la scomparsa, e di rimetterli poi in libertà. Le prime due specie a cui si dedicarono furono il Falco Pellegrino e la Cicogna Bianca per arrivare fino ad oggi con centinaia di altre specie tra cui il Martin Pescatore, il Picchio rosso, i Fenicotteri, i Mignattai, gli Scoiattoli e diverse qualità di farfalle, ma non solo!

Inizialmente i proprietari fecero conto solo sui loro averi per mantenere in piedi la struttura, ma con il passare del tempo i costi di gestione divennero sempre maggiori in quanto il loro progetto divenne sempre più una realtà importante. Fu così che nacque l'idea di rendere il parco visitabile dal pubblico in modo da poter trarre da ciò i fondi necessari per la sua gestione. Ma andiamo un po' più nel dettaglio e vediamo come oggi è strutturata tutta l'area.

Sono stati creati tre percorsi, il primo è il percorso europeo, un'area dedicata alla ricostruzione dei luoghi umidi dell’Europa meridionale. Per fare ciò l'ispirazione è stata tratta dalle perdute Paludi Pontine, una meraviglia naturalistica del nostro passato. Tutto ruota intorno a una grande foresta, che si è sviluppata nei passati quarant’anni e che è stata lasciata libera di evolversi senza l'intervento umano ma solo secondo i ritmi della natura. Qui si trovano stagni, praterie, canneti e fitti boschi dove i rami caduti vengono lasciati a terra a produrre felci, muschi e licheni che offrono a tratti, immagini di vita primordiale. A questo punto diverse specie di animali tra cui caprioli, anatre selvatiche, uccelli e pesci di ogni tipo hanno popolato, del tutto spontaneamente, questo minuscolo paradiso. Grazie agli aironi, che ogni anno qui tornano dall’Africa, si è dato origine all’unica “garzaia” che l’uomo sia mai riuscito a creare. Questo luogo ha attirato diversi amanti dell’arte e della natura tra cui il grande regista Ermanno Olmi, che ha definito l’Oasi “il giardino dell’Eden”, dove l’uomo torna in comunione con la natura.

La seconda zona è quella dedicata alle farfalle e ai colibrì. Qui siamo invece entrati all'interno di una grande serra dove sono riprodotte le condizioni di un clima tropicale e dove vivono svariate qualità di piante e fiori adatte alla crescita e alla riproduzione delle farfalle. Al suo interno si sviluppa tutto il ciclo riproduttivo e il periodo migliore per la sua visita va da maggio a fine estate. Le specie più belle sono le Morfo, le piccole ma vivaci Eliconie, le celebri Monarca, capaci di migrare dal Canada al Messico e vari Papilionidi; dall’Australia le superbe Ornitoptere, dal moto instancabile e dal verde smeraldo accecante e le Ulisse, forse le farfalle più belle in assoluto. In questa zona troviamo anche il colibrì che vola incessantemente di fiore in fiore con il suo veloce battito di ali.

Una volta usciti dalla voliera si entra nella zona tropicale dedicata agli acquari e ai terrari dei rettili e degli insetti. Si sviluppano specie botaniche tropicali, come l’Albero del pane, quello del cacao, quello dei chiodi di garofano e molti altri, insieme a tanti animali come boa constrictor e anaconda a rettili come il Basilisco o la Dracena guianensis. Tra le fronde volano una coppia di buceri, nelle grandi vasche si vedono i caimani nani e l'Arapaima, un enorme pesce predatore capace di raggiungere la taglia di 4 metri e oltre 250 Kg di peso. Altre teche ospitano i pitoni reali, pitoni verdi, e camaleonti.

All'ingresso del percorso, oltrepassato il cortile del castello, troverete un'ampia zona pic nic e una caffetteria. dove fermarvi per una pausa dopo la visita del parco o prima di iniziarla. I periodi migliori, come già accennato, sono la primavera o l'estate quando la natura appena risvegliatasi è nel suo massimo splendore e quando gli uccelli in stato di libertà sono più abbondanti.

Se volete qualche informazione più dettagliata cliccate su: https://www.oasisantalessio.it/
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