Chichén Itzá: Il Cuore della Civiltà Maya
- Fabio
- 25 nov 2024
- Tempo di lettura: 5 min
Una delle mete archeologiche più famose al mondo e una delle sette meraviglie del mondo moderno.

Nel cuore della penisola dello Yucatán, un imponente complesso che non solo affascina per la sua architettura monumentale ma che racconta una storia millenaria di scoperte, rituali e tradizioni.
Il racconto
Situata nello stato Casabella dello Yucatán, Chichén Itzá, cuore della civiltà Maya, è una delle mete archeologiche più famose al mondo, e una delle sette meraviglie del mondo moderno. Questo imponente complesso, non solo affascina per la sua architettura monumentale ma racconta anche una storia millenaria di scoperte, rituali e tradizioni.

Dove si trova Chichén Itzá
Chichén Itzá si trova nel cuore della penisola dello Yucatán, a circa 200 km dalla città di Cancún e a 120 km da Mérida. La posizione strategica della città era fondamentale per il suo ruolo come centro commerciale e culturale della civiltà Maya. Circondata da una foresta tropicale, Chichén Itzá è facilmente raggiungibile sia dai turisti che soggiornano lungo la Riviera Maya sia da coloro che esplorano l'interno della penisola.
Il nome "Chichén Itzá" deriva dal maya chi' (bocca), ch'en (pozzo) e Itzá (un'antica popolazione maya), e significa “alla bocca del pozzo degli Itzá”. Questo nome riflette l'importanza dei cenotes, pozzi naturali d'acqua dolce che fornivano risorse vitali e fungevano da luogo per cerimonie religiose.

La storia di Chichén Itzá
Fondata intorno al VI secolo dC, Chichén Itzá divenne rapidamente un centro politico, religioso ed economico. La città raggiunse il suo apice tra il IX e il XII secolo, quando venne influenzata dalla cultura tolteca, che introdusse elementi architettonici e religiosi come il culto di Quetzalcoatl (Kukulkán in lingua maya). La città fu un crocevia di scambi commerciali, attirando mercanti da regioni lontane come l'America Centrale e persino il Messico occidentale. Oltre al suo ruolo commerciale, Chichén Itzá era un importante centro religioso: i Maya credevano che i cenotes fossero passaggi verso l'oltretomba, e sacrifici umani erano spesso praticati per placare gli dèi. La città fu abbandonata verso il XIII secolo per ragioni ancora dibattute, tra cui cambiamenti climatici, instabilità politica o esaurimento delle risorse. Tuttavia, la sua importanza culturale non svanì mai, e gli abitanti dello Yucatán continuarono a considerarla un luogo sacro.

I monumenti di Chichén Itzá
Chichén Itzá si estende su un'area di circa 6,5 chilometri quadrati e comprende una vasta gamma di edifici, ognuno dei quali testimonia la maestria architettonica e l'ingegno della civiltà Maya, vediamo di seguito insieme i principali.
1. El Castillo (Tempio di Kukulkán)
La piramide di Kukulkán è senza dubbio il simbolo più iconico di Chichén Itzá. Questa struttura, alta circa 30 metri, è un perfetto esempio di ingegneria e astronomia Maya.
La piramide ha quattro facce con 91 gradini ciascuna, che sommati alla piattaforma superiore danno un totale di 365 gradini, corrispondenti ai giorni dell'anno solare. Due volte l'anno, durante gli equinozi di primavera e autunno, il sole crea un'ombra che sembra rappresentare un serpente piumato che si snoda lungo la scalinata, un omaggio al dio Kukulkán.

2. Il Grande Gioco della Palla (Gran Juego de Pelota)
Il campo da gioco della palla di Chichén Itzá è il più grande mai scoperto in Mesoamerica, misurando 166 metri di lunghezza e 68 di larghezza. Qui si praticava il pok-ta-pok, un gioco rituale che aveva profonde implicazioni religiose. Le pareti laterali sono decorate con rilievi che rappresentano giocatori e scene di sacrificio umano, a sottolineare l'importanza spirituale del gioco. Si ritiene che il gioco rappresentasse la lotta tra il bene e il male o il movimento dei corpi celesti. C'è un singolare fenomeno acustico peculiare del campo da gioco della palla: se si parla nel tempio all'estremità meridionale, la voce può essere ascoltata all'estremità opposta, poiché il suono riverbera lungo le pareti del tempio nord.

3. Il Cenote Sacro
Questo grande pozzo naturale era un luogo di culto e sacrificio. Gli archeologi hanno recuperato dai suoi fondali numerosi oggetti, come gioielli d'oro, utensili e resti umani, che testimoniano la pratica di sacrifici per placare gli dèi, in particolare Chaac, il dio della pioggia. Le vittime erano guerrieri, bambini e fanciulle gettate in fondo al cenote. Su un lato della sponda sud del pozzo furono costruite delle piattaforme su due livelli, che forse servivano come sedili per coloro che assistevano alle cerimonie. Accanto a questo si possono vedere le rovine di un edificio che è stato adattato a un bagno di vapore o temazcal, dove si suppone che le vittime siano state purificate. Posizionata contro questo edificio c'è un'altra piattaforma che pende oltre il bordo del cenote, da cui sarebbero state fatte le offerte.

4. Il Tempio dei Guerrieri
Questo tempio è famoso per le sue imponenti colonne scolpite, ognuna delle quali rappresenta un guerriero. Si tratta di una struttura a gradoni, simile a El Castillo, ma con una grande sala colonnata davanti. Le sculture e i rilievi trovati qui riflettono l'influenza tolteca sulla città. Alto 40 piedi e largo 133 piedi, è costituito da quattro piattaforme, fiancheggiate sui lati sud e ovest da 200 colonne rotonde e quadrate, scolpite in bassorilievo, con guerrieri toltechi; in alcuni punti sono cementate insieme in sezioni, dipinte con colori brillanti e ricoperte di intonaco.

5. El Caracol (l'Osservatorio)
Conosciuto come "El Caracol" per la scala a spirale al suo interno, questo edificio circolare serve come osservatorio astronomico. I Maya erano esperti astronomi, e l'orientamento di El Caracol è allineato con i movimenti delle stelle e dei pianeti, in particolare Venere, che aveva un significato speciale nella loro cosmologia.

6. La Piazza delle Mille Colonne
Questo vasto spazio è circondato da colonne che probabilmente sorreggevano un tetto, formando una grande sala o mercato. Le colonne sono scolpite con figure umane, animali e simboli religiosi, e offrono un'idea della grandezza e dell'abilità artistica dei Maya.

L'eredità di Chichén Itzá
Oggi Chichén Itzá è riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO ed è una delle attrazioni turistiche più visitate del Messico, con milioni di visitatori ogni anno. La sua preservazione è una priorità, anche se il turismo di massa rappresenta una sfida per la conservazione del sito. Visitare Chichén Itzá non significa solo ammirare una meraviglia architettonica, ma anche immergersi nella ricca storia e nella profonda spiritualità della civiltà Maya. Ogni pietra racconta una storia, ogni rilievo svela un segreto, e ogni monumento è una testimonianza di un popolo che ha raggiunto vette straordinarie di conoscenza e cultura.

Consigli per visitare Chichén Itzá
Per evitare le folle e il caldo, è consigliabile visitare il sito al mattino presto e soprattutto durante la stagione secca, che va da novembre ad aprile. Per comprendere appieno la storia e i simbolismi di Chichén Itzá, è sicuramente d'obbligo fare la visita con una guida esperta.
Indossate scarpe comode, cappello e protezione solare e portate molta acqua, qui potrebbe fare veramente caldo! Per ottime fotografie la luce migliore per immortalare El Castillo è al mattino presto o al tramonto.
Chichén Itzá non è solo un luogo da visitare, ma un'esperienza da vivere. Passeggiare tra le sue rovine significa entrare in contatto con un passato remoto che continua a parlare attraverso le sue pietre ei suoi miti. Una visita a Chichén Itzá è un viaggio nel tempo, un'immersione nella storia e un omaggio a una delle culture più straordinarie della storia umana. Se state trascorrendo una settimana di mare sulla Riviera Maya, dedicate una giornata alla visita di questo sito, ne rimarrete sicuramente soddisfatti.
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