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Mauritius, quando andare e quattro cose da non perdere.

  • Immagine del redattore: Fabio
    Fabio
  • 30 mar 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 27 nov 2023

Quattro meraviglie dell'uomo e della natura tra il blu del mare e il verde dell'interno



Dalla spiaggia di Flic & Flac al verdeggiante interno con Le Grand Bassin, le Terre dei Sette colori e le cascate di Chamarel.

Il racconto

Un piccolo gioiello nel mezzo dell'Oceano Indiano dove la natura è stata capace di esprimere il meglio di se e che l'uomo, con il suo intervento, è riuscito ad impreziosire ancora di più. Parliamo di un'isola molto piccola che fa parte dell'arcipelago delle Mascarene, posizionata a oltre duemila chilometri dalle coste africane e caratterizzata da due stagioni ben definite invertite ovviamente rispetto alle nostre trovandosi nell'emisfero australe. Vi voglio raccontare qui quando andare a Mauritius e quattro cose da non perdere.

L'estate va quindi da novembre/dicembre fino a febbraio/marzo e in questo periodo le temperature sono molto alte con un tasso di umidità elevato e piogge più probabili sotto forma di violenti scrosci di breve durata che lasciano rapidamente il posto al caldo sole. Se andate in questa stagione munitevi di abbondanti creme solari ad alta protezione per evitare scottature ed evitate l'esposizione al sole nelle ore centrali del giorno. La stagione opposta che va da giugno a settembre rappresenta l'inverno, con un clima più fresco e con temperature che possono arrivare come massime intorno ai 20 gradi. Questa è anche la stagione più secca.

Quando andare a Mauritius: I periodi migliori per visitarla sono quindi quelli intermedi, ossia la primavera e l'autunno con temperature gradevoli sempre e basso rischio di precipitazioni. Sono anche i mesi migliori per godersi le varie escursioni che si possono fare sull'isola alla scoperta della natura, della cultura e della religione dei suoi abitanti.

Ma veniamo ora alle quattro cose da non perdere: Partiamo dalla costa per raccontarvi una delle spiagge più belle dell'isola: la spiaggia di Flic & Flac. La spiaggia prende il nome dal villaggio che si affaccia su di essa che molto probabilmente deriva da una frase in olandese antico, "Fried Landt Flaak", che significa terra libera e piatta. Si tratta infatti di una zona pianeggiante nella parte occidentale dove si sviluppa una lingua di sabbia bianchissima tra le più lunghe dell'isola, con alle spalle una fitta vegetazione dove potersi riparare nelle ore più calde del giorno. Le acque turchesi del mare in questa zona sono molto calme perchè protette dalla barriera corallina abbastanza distante dalla costa, permettendo così tranquilli bagni in mare. Grazie alla sua lunghezza invoglia anche a rilassanti passeggiate sul bagnasciuga.

Spostandoci verso l'interno andiamo a scoprire prima la cultura e la religione degli abitanti dell'isola. Qui convivono diverse etnie religiose, induisti, musulmani, buddisti e cristiani, ma la maggioranza spetta agli induisti che rappresentano oltre la metà della popolazione vivente. Il loro luogo principale di culto è il lago Ganga Talao conosciuto con il nome di Grand Bassin che, posizionato a 550 metri di altitudine, occupa il cratere di un vulcano inattivo. La tradizione racconta che il lago ha avuto origine da alcune gocce dell'acqua del Gange che sono state trasportate qui sulla sua testa dal dio Siva e fatte cadere in questo luogo.

La religiosità di quest'area è testimoniata dalla presenza di diversi templi e statue, tra le quali la più imponente è proprio quella del Dio Siva alta ben 33 metri. Nella festività del Maha Shivaratri, è usanza che gli abitanti dell'isola raggiungano in pellegrinaggio a piedi nudi il lago partendo dalle proprie abitazioni.

Da non perdere nell'interno sono le cascate di Chamarel, localizzate nella zona sud ovest dell'isola all'interno del Black River Georges National Park. Con i loro 98 metri di altezza sono le più alte dell'isola e sono facilmente raggiungibili attraversando un fantastico panorama all'interno di una lussureggiante vegetazione tropicale. Scendendo ai piedi delle cascate è anche possibile fare un rinfrescante bagno nel lago che si è formato sotto di loro. Il periodo migliore per ammirarle è da dicembre ad aprile quando la portata dell'acqua raggiunge il massimo del volume.

Proseguendo a piedi dalle cascate si raggiungono in circa dieci minuti le Terre dei sette colori, l'ultima meraviglia che vi suggerisco di non perdere su quest'isola. Si tratta di una zona ripulita dalla vegetazione dove ci si è accorti che il terreno sottostante regala una tavolozza di colori differenti. Il tutto deriva da un fenomeno di origine vulcanica che a seconda dei riflessi della luce del sole permette al terreno sabbioso di assumere sette diverse sfumature di colore, grazie alla fitta stratificazione minerale dovuta alle diverse temperature nelle varie ere geologiche.

Volete organizzare un viaggio come questo o volete qualche informazione aggiuntiva sull'isola? Alla Transilvania Viaggi Emanuela e Paola vi aspettano a Pavia in Via Marconi 1, per darvi tutte le notizie di cui avete bisogno.


Contatti:

Mail: transilvaniaviaggi@gmail.com

Telefono: 0382/572300

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Sono Fabio ed amo viaggiare!

Ho coinvolto in questa mia passione mia moglie Elena e mio figlio Alberto; insieme abbiamo vissuto numerose esperienze, avventure e momenti felici che ci hanno arricchito notevolmente come persone e come conoscenze. 

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