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Città d'arte, borghi e antiche dimore: Bologna, Grazzano Visconti e Rocchetta Mattei.

  • Immagine del redattore: Fabio
    Fabio
  • 20 ott
  • Tempo di lettura: 8 min

Aggiornamento: 22 ott

Volete racchiudere in un solo Week end la visita di una città d'arte, di piccoli borghi tra la pianura padana e l'appennino emiliano e di una residenza storica che vi porterà con i suoi interni ad immaginare meraviglie spagnole come l'Alhambra di Granada o la Mezquita di Cordoba? Seguitemi in questo articolo, in cui vi racconterò dove trovare questi luoghi nei dintorni del capoluogo emiliano e di Piacenza.


Bologna, chiesa di San Luca
Bologna, chiesa di San Luca

Noi abbiamo percorso questo itinerario in due giorni, strutturando le giornate in modo tale da dedicare il primo giorno, il sabato, alle visite dei borghi di Grazzano Visconti e La Scola e del castello di Rocchetta Mattei, che richiedevano meno tempo, lasciando poi la domenica alla scoperta di Bologna che necessita per essere visitata interamente di una giornata completa.


Ecco di cosa vi parlerò nel dettaglio in questo articolo su Bologna, Grazzano Visconti e Rocchetta Mattei:


  1. il borgo neomedievale di Grazzano Visconti

  2. Rocchetta Mattei, il castello delle meraviglie

  3. il piccolo borgo di La Scola e il suo cipresso millenario

  4. visita di Bologna in una giornata intera


le vie di Grazzano Visconti
le vie di Grazzano Visconti

Sabato mattina – Grazzano Visconti: il borgo neomedievale nel cuore dell’Emilia

Tra i colli piacentini, immerso nella campagna della Val Nure, si trova Grazzano Visconti, uno dei borghi più suggestivi e scenografici d’Italia. Passeggiare tra le sue vie è come fare un salto nel tempo, tra torri merlate, cortili fioriti, botteghe artigiane e scorci che sembrano usciti da un film storico.


Breve storia e origini

Le origini del borgo risalgono al 1300, quando qui esisteva un piccolo nucleo abitato attorno al castello costruito da Giangaleazzo Visconti, signore di Milano. Per secoli, il luogo rimase una semplice tenuta agricola, fino all’inizio del Novecento, quando Giuseppe Visconti di Modrone, padre del celebre regista Luchino, decise di trasformarlo in un autentico borgo medievale. L’opera fu realizzata tra il 1900 e il 1930 in stile neomedievale, con l’intento di ricreare l’atmosfera dei villaggi trecenteschi e allo stesso tempo offrire uno spazio armonioso dove arte, architettura e natura potessero convivere. Il risultato è un luogo unico: un borgo “moderno” ma dall’anima antica, dove ogni dettaglio – dai ferri battuti agli affreschi – è stato progettato con cura.


i cortili di Grazzano Visconti
i cortili di Grazzano Visconti

Cosa vedere a Grazzano Visconti

  • Il Castello Visconteo – Circondato da un grande parco secolare, è il cuore del borgo. Si visita solo con guida e conserva arredi d’epoca, collezioni d’arte e leggende affascinanti, come quella del fantasma di Aloisa, la dama che veglia sui visitatori.

  • Il Parco del Castello – Un giardino romantico di oltre 15 ettari con statue, fontane e un piccolo labirinto di siepi. Ideale per una passeggiata immersi nel verde.

  • Le botteghe artigiane – Nelle vie lastricate si trovano negozi di ceramiche, ferro battuto, tessuti, saponi e dolci locali. Ogni angolo conserva un fascino d’altri tempi.

  • La Chiesetta di Sant’Anna – Piccola e raccolta, sorge accanto al castello e conserva decorazioni in stile gotico lombardo.

  • Eventi e atmosfera – Durante l’anno il borgo ospita rievocazioni storiche, mercatini medievali, festival di artigianato e spettacoli che rendono la visita ancora più coinvolgente.

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la chiesetta di Grazzano Visconti
la chiesetta di Grazzano Visconti

Qui potete fermarvi per un aperitivo, comodamente seduti in uno dei locali che troverete lungo le vie principali o per il pranzo, regolandovi in base all'orario di visita prenotato per Rocchetta Mattei, la tappa successiva. Noi avevamo la visita alle 15, così ci siamo trattenuti a passeggiare nel borgo fino a circa mezzogiorno per poi riprendere l'auto e proseguire in direzione Bologna e successivamente Riola, il paese dove sorge il castello. Da Grazzano Visconti a Rocchetta Mattei sono circa 2 ore e 15 minuti, di cui l'ultima mezz'ora si sviluppa verso l'interno dell'Appennino fino a scorgere all'improvviso la sagoma orientaleggiante della Rocchetta. Le sue torri color ocra, le cupole arabeggianti e le decorazioni geometriche catturano subito lo sguardo, promettendo un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo e nella fantasia.


Rocchetta Mattei
Rocchetta Mattei

Rocchetta Mattei: il castello delle meraviglie sull’Appennino bolognese

La storia della Rocchetta comincia nel XIX secolo, quando il conte Cesare Mattei — politico, letterato e scienziato autodidatta — decide di ritirarsi qui, lontano dal clamore di Bologna. Su queste rovine medievali costruisce la dimora dei suoi sogni: un castello che rispecchi il suo spirito libero e curioso, un intreccio di simboli, culture e stili architettonici. Mattei è una figura affascinante, quasi misteriosa: inventore dell’elettromeopatia, una medicina alternativa basata sull’energia vitale, che divenne celebre in tutta Europa. Nella sua Rocchetta accoglieva studiosi, medici, artisti e curiosi, tutti affascinati dal genio eccentrico che aveva creato un luogo capace di racchiudere scienza, arte e spiritualità.


Rocchetta Mattei, il cortile dei leoni
Rocchetta Mattei, il cortile dei leoni

La visita alla Rocchetta Mattei è un’esperienza che conquista passo dopo passo. Si entra solo accompagnati da una guida, l’unico modo per esplorare il castello, e già dal primo cortile ci si accorge che qui nulla è convenzionale. Dopo una prima spiegazione della storia del castello verrete condotti dalla guida nel Cortile dei Leoni, con i suoi archi intrecciati e le decorazioni moresche, che richiama immediatamente l’Alhambra di Granada. Le luci si riflettono sulle pareti bianche e rosse, creando un gioco di contrasti che incanta.


Rocchetta Mattei, la cappella
Rocchetta Mattei, la cappella

Poi si sale e si scende, tra scalinate, logge e passaggi segreti. Ogni stanza è diversa dalla precedente: c’è la Sala della Musica, elegante e luminosa, dove il conte amava ascoltare concerti privati e dove la guida vi farà sentire il suono dei vecchi strumenti originali del tempo. Proseguendo si incontra la Cappella in stile moresco, con colonne bicolori e motivi arabeggianti che ricordano la Mezquida di Cordoba, uno spazio che toglie il fiato per la sua bellezza e la sua atmosfera sospesa; e ancora la Tomba del conte, che si nasconde tra mosaici e iscrizioni misteriose, quasi a voler ricordare che anche il genio, come ogni uomo, è parte di un disegno più grande.

Saily, Piani dati e Sim convenienti
Saily, Piani dati e Sim convenienti

Perchè Rocchetta Mattei vale assolutamente una visita:

  • È un’esperienza visiva e architettonica fuori dal comune: non è “solo un castello”, ma una fusione di stili, epoche e suggestioni.

  • Per chi ama la storia, il mistero e l’arte, offre ambienti ricchissimi di simbolismo, decorazioni, curiosità.

  • La posizione sull’Appennino bolognese rende la visita anche un’occasione per respirare natura, panorami e tranquillità.


Dopo la visita del castello, prima di rientrare verso Bologna, vi consiglio una deviazione verso La Scola, un piccolo borgo fuori dal tempo che si raggiunge da Riola con una ripida strada che si arrampica decisamente sui pendii proprio di fronte alla Rocchetta. Immerso nella vegetazione, che in autunno inizia a regalare infinite tonalità di colori, è composto da un gruppo di case in mattoni sapientemente restaurate tra le quali si diramano viuzze lastricate che vi condurranno nella parte più bassa del borgo dove svetta il "Cipresso di Scola". Si tratta di un maestoso albero monumento nazionale arboreo, tra i nove alberi cosiddetti "patriarca" della regione con un'altezza di 23,5 metri, e un'età stimata di 700 anni.


Cipresso di Scola
Cipresso di Scola

Dopo una piacevole passeggiata nel borgo potrete rientrare verso Bologna per la cena e il pernottamento in modo da essere pronti la mattina successiva per la visita del capoluogo emiliano. Noi abbiamo scelto l'Admiral Park Hotel sulle prime alture poco fuori la città. Da qui raggiungere Bologna è molto semplice e in poco più di 15 minuti vi ritroverete subito nei dintorni del centro storico dove potrete lasciare l'auto per esempio nei pressi della stazione centrale dove nelle giornate festive le soste sono anche gratuite.


Bologna, Palazzo d'Accursio
Palazzo d'Accursio, il Comune

Bologna, la rossa, la dotta e la grassa

La Rossa, la dotta e la grassa sono appunto i tre aggettivi con i quali viene etichettata la città di Bologna: la rossa per il colore dei suoi tetti che si possono ammirare dalla cima della torre dell'orologio, la grassa per le sue specialità culinarie e la dotta in quanto ospita una delle università più antiche del mondo, fondata nel 1088. Passeggiare per le sue vie e sotto i suoi portici, (nella città ce ne sono circa 38 chilometri!) è un po’ come entrare in un libro di storia vivente, dove ogni portico, torre o piazza custodisce un frammento del suo passato.


San Petronio, la cattedrale
San Petronio, la cattedrale

Il cuore della città è Piazza Maggiore, una delle piazze più belle d’Italia, dove ogni edificio racconta un pezzo della sua storia. Al centro domina la Basilica di San Petronio, una chiesa maestosa, con la sua facciata mai del tutto completata, ma proprio per questo affascinante. L’interno, con le sue cappelle affrescate e la famosa meridiana di Cassini, è un viaggio nel tempo e nella scienza. Di fronte si trova il Palazzo del Podestà, costruito nel Duecento, e accanto il Palazzo Re Enzo, dove fu imprigionato il figlio dell’imperatore Federico II. Passeggiando sotto i portici si raggiunge il Palazzo d’Accursio, oggi sede del Municipio e scrigno di sale decorate, opere d’arte e antiche memorie civiche.


Bologna, fontana del Nettuno
Fontana del Nettuno

Poco distante, la Fontana del Nettuno attira lo sguardo di tutti: imponente e un po’ sfrontata, è uno dei simboli più amati di Bologna. Le statue bronzee del Giambologna la rendono un capolavoro del Rinascimento, mentre la figura del dio del mare rappresenta la potenza e la vitalità della città.

Ma il panorama più iconico di Bologna resta quello delle Due Torri, la Garisenda e l’Asinelli che si trovano a pochi passi dalla fontana. La prima, più bassa e pendente, affascinò perfino Dante; la seconda, con i suoi 498 gradini, offre una vista spettacolare sui tetti rossi e sui colli che circondano la città. È impossibile non sentirsi parte della storia, lassù, guardando la distesa di case e campanili, peccato che a causa di lavori oggi non sia accessibile.


Bologna, torre degli asinelli e Garisenda
Torre degli Asinelli e Garisenda

Camminando lungo via Zamboni si entra nel quartiere universitario, cuore pulsante della Bologna dotta. Qui si trova l’Archiginnasio, antico edificio dell’Università, con cortili porticati e pareti coperte da stemmi e lapidi. Al suo interno, il Teatro Anatomico racconta la storia della medicina e delle prime lezioni di anatomia moderna: un luogo che unisce scienza e bellezza. Poco più in là, una tappa curiosa è quella della Finestrella di via Piella, dove si può scoprire “la piccola Venezia” di Bologna: un canale nascosto che scorre tra le case e regala scorci inaspettati. E poi c’è la Chiesa di Santo Stefano, un complesso di sette chiese che si intrecciano come in un labirinto di pietra e silenzio, uno dei luoghi più mistici della città, dove il tempo sembra essersi fermato.


Bologna, complesso di Santo Stefano
Complesso di Santo Stefano

Poco distante da Piazza Maggiore merita una visita la zona del quadrilatero, con le vie intitolate agli antichi mestieri e dove oggi sorgono botteghe di ogni genere e ristoranti dove vi potrete fermare per il pranzo a base di specialità della zona tra cui i famosi tortellini in brodo, tagliatelle al ragù e i balanzoni. Infine, per chi ama le vedute dall’alto, vale la pena salire fino al Santuario della Madonna di San Luca, sul Colle della Guardia. La chiesa si può raggiungere attraverso il portico più lungo del mondo, con 666 arcate che si snodano per quasi quattro chilometri in un percorso simbolico, tra fede e tradizione. Se siete invece ormai stanchi dalla visita della città potete salirvi anche in auto o con un grazioso trenino che parte da Piazza Maggiore e che fa da spola tra la città e il colle.


Bologna, San Luca
San Luca

L'ultimo sforzo sarà la salita alla cupola di san Luca, che con una strettissima scala a chiocciola vi porterà a scoprire un magnifico panorama sulla città e sulle colline circostanti concludendo così un fine settimana intenso tra arte, cultura e sapori dell'Emilia.


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Sono Fabio ed amo viaggiare!

Ho coinvolto in questa mia passione mia moglie Elena e mio figlio Alberto; insieme abbiamo vissuto numerose esperienze, avventure e momenti felici che ci hanno arricchito notevolmente come persone e come conoscenze. 

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