Week end tra Lago Maggiore e Lago di Varese
- Fabio

- 1 apr
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 2 ott
Sulle Prealpi lombarde, magicamente incorniciate dalle vette più alte ancora ammantate di neve, vi suggerisco un itinerario da fare in un paio di giorni alla scoperta di ville, giardini fioriti, santuari e un piccolo lago da ammirare comodamente seduti su una grande panchina.

Noi abbiamo strutturato l'itinerario in due giorni, in modo da vedere tutto con molta calma scegliendo come base per la notte il borgo di Laveno sulla sponda orientale del Lago Maggiore, soggiornando presso la Locanda Pozzetto.
Cosa Vedremo intorno al Lago Maggiore e al Lago di Varese:
Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno
Labirinto delle camelie di Mombello
Sacro Monte di Varese
Lago di Comabbio, Big Bench numero 333 di Varano Borghi

Il racconto
Ci troviamo sul versante est del lago Maggiore, in quella che viene anche chiamata la zona dei sette laghi di Varese, un'area verde che si presta ad essere vissuta all'aria aperta grazie alle tante passeggiate che si possono fare sulle sponde dei laghi. Qui il panorama regala magnifiche vedute sulle cime più alte delle Alpi, dal Monte Bianco, al Monte Rosa fino al Monviso verso la Valle d'Aosta e il Piemonte e fino al Resegone verso la Lombardia. In questo articolo vi suggerisco quattro idee di visita che spaziano dalla natura, alla cultura fino alla religione.

Iniziamo il nostro itinerario da Casalzuigno per visitare Villa della Porta Bozzolo, un bene storico riportato al suo vecchio splendore e reso visitabile al pubblico dal Fai. Perfetto esempio di villa di delizia, è nata come residenza di campagna nel Cinquecento ed è stata trasformata nel corso del Settecento in un raffinato palazzo barocco. Dopo aver lasciato l'auto nel parcheggio ai piedi del cancello d'ingresso, vi colpirà sicuramente l'imponenza del suo grande giardino che si arrampica prima in maniera più dolce e poi con un sentiero più impegnativo sulle pendici della montagna. Percorrendolo tutto arriverete a un magnifico belvedere sul parco e sulla villa.

A seconda del periodo della visita potrete ammirare diverse varietà di fiori, in questi giorni (a cavallo tra marzo e aprile) ai lati del grande parco sono fioriti migliaia di narcisi gialli, nei prossimi mesi invece le terrazze saranno colorate da infinite varietà di rose. Nel giardino antistante la villa la fanno da padrone verdi aiuole e grandi alberi di limoni e, proprio di fronte all'ingresso, un cancello in ferro conduce al giardino segreto, un angolo appartato con un lungo viale alberato.

La storia della villa
La Villa Della Porta Bozzolo ha origini nel XVI secolo, quando venne costruita come residenza di campagna dalla famiglia Della Porta. Nel XVIII secolo, con il passaggio alla famiglia Bozzolo, la dimora subì una significativa trasformazione: da semplice tenuta agricola divenne una sontuosa villa nobiliare, arricchita da affreschi, decorazioni barocche e un magnifico giardino all’italiana. Il parco e le stanze della villa furono progettati per stupire e intrattenere gli ospiti della famiglia, rispecchiando il gusto e il prestigio dell’epoca. Dopo un periodo di declino, nel 1989 la villa fu donata al FAI, che avviò un importante restauro per riportarla al suo antico splendore, rendendola oggi visitabile a tutti.

Cosa vedere all'interno della villa
All’interno della villa si possono ammirare sontuose sale affrescate con motivi rococò e barocchi. Tra gli ambienti più suggestivi troviamo:
Il salone da ballo, con decorazioni trompe-l'œil che amplificano lo spazio e creano un’atmosfera teatrale.
La sala da pranzo, arricchita da arredi d’epoca e affreschi che riproducono eleganti scene di vita quotidiana del Settecento.
Le camere private, che conservano letti a baldacchino, tappezzerie raffinate e dettagli che rivelano il lusso della vita nobiliare dell’epoca.
La biblioteca, che custodisce antichi volumi e rappresenta il cuore culturale della villa.

La villa è aperta tutto l'anno, potete fare una visita individuale ma se volete anche guidata per avere maggiori informazioni storiche e sui suoi ambienti interni. Tra il giardino e gli interni ci si possono impiegare almeno un paio d'ore, anche tre se volete arrivare fino in cima al belvedere e goderne al massimo della sua
bellezza. Se volete fare la visita guidata vi consiglio di prenotarla in anticipo perchè arrivando direttamente sul posto potreste trovarla esaurita. Al suo interno è presente anche un ristorante e una caffetteria che purtroppo noi abbiamo trovato chiusi per cui se volete fermarvi per il pranzo informatevi prima sulla loro apertura o meno.

Per la seconda tappa della giornata ci avviciniamo a Laveno ed esattamente a Mombello dove si trova il Labirinto delle Camelie. Le camelie sono piante ornamentali della famiglia delle Theaceae originarie dell'Asia, arbusti o piccoli alberi sempreverdi apprezzati per la bellezza dei loro fiori, che possono essere semplici, doppi o semidoppi e variano in colore dal bianco al rosa fino al rosso intenso. Il labirinto, unico in Italia di questa specie, è nato quasi per caso da un idea di Enrico Gasperini floricultore di lungo corso che nell'arco del tempo si è specializzato sulle tecniche per la loro coltivazione.

L'ingresso al labirinto è libero e gratuito, non ci sono vincoli particolari se non quelli di rispettare la natura in tutti i suoi aspetti come ricordano anche le tante citazioni che Enrico ha disseminato un pò ovunque lungo il percorso. Potete passeggiare al suo interno soffermandovi ad ammirare i colori e le diverse varietà di fiori e una volta usciti addentrarvi nei sentieri che percorrono la proprietà raggiungendo poco oltre il labirinto anche lo stagno naturale denominato Kalmia e il viale delle camelie. Trovandosi all'interno del vivaio potrete anche approfittarne per acquistarne una specie.

Dedichiamo la mattina seguente all'aspetto religioso visitando il Sacro Monte di Varese facente parte dei Sacri Monti di Piemonte e Lombardia e divenuto patrimonio Unesco. Si tratta di un percorso devozionale immerso nella natura, che conduce al Santuario di Santa Maria del Monte attraverso una suggestiva Via Sacra. Nasce nel XVII secolo come percorso di pellegrinaggio per rafforzare la fede cattolica in risposta alla Riforma Protestante, il progetto fu guidato dal frate cappuccino Giovan Battista Aguggiari, con il sostegno della popolazione locale e della nobiltà. Le sue cappelle, ricche di affreschi e sculture, narrano la vita di Maria e offrono un'esperienza spirituale e artistica unica.

La Via Sacra, lunga circa 2 km, è formata da 14 cappelle barocche e termina al Santuario. Le cappelle, ornate con statue e affreschi, sono state realizzate da artisti come Dionigi Bussola e Francesco Silva. Il cammino è un mix perfetto di arte, spiritualità e paesaggio. Arrivati in cima, il Santuario di Santa Maria del Monte, di origini medievali, accoglie i visitatori con la sua imponente facciata e gli interni decorati. Nei dintorni, sorge il borgo di Santa Maria del Monte, un piccolo gioiello con strette viuzze, punti panoramici e il Museo Baroffio, che custodisce opere d'arte sacra.

Due sono quindi i modi per raggiungere il santuario: potete lasciare l'auto alla prima porta d'ingresso e percorrere l'intero cammino a piedi ammirando tutte le 14 cappelle (un poco faticoso!) o continuare in auto fino alla cima dove troverete un grande e comodo parcheggio a fianco del borgo di Santa Maria del Monte. La visita di questo complesso può richiedere anche una mezza giornata fermandovi poi a pranzo in uno dei ristoranti tra i vicoli del borgo.

Io vi consiglio la sosta all'Hotel Sacro Monte la più antica struttura ricettiva del borgo che, nata per accogliere i pellegrini, mantiene ancora oggi una struttura semplice e famigliare. La sua terrazza, magnificamente affacciata sulla conca dei laghi di Varese vi accoglierà per un gustoso aperitivo quest'anno dedicato ai festeggiamenti dei 550 anni di vita della location”, mentre la sala interna vi permetterà di deliziare il palato con le ricette della tradizione come per esempio la semplice ma particolare polenta del Mantegazza o l'accostamento uva ghiacciata e "Tete de Moine" un formaggio dal profumo intenso ma estremamente delicato al palato.

Per concludere l'itinerario riscendiamo verso il lago di Varese e ci dirigiamo a sud verso il piccolo lago di Comabbio nel comune di Varano Borghi, dove troviamo la Big Bench numero 333. Comodissima da raggiungere grazie al grande parcheggio a bordo strada la panchina di colore viola e bianco è posta su un bellissimo prato verde rivolta verso le placide acque del lago. Un'area che invoglia a fermarsi a contemplare le meraviglie della natura comodamente seduti sotto il sole su questa grande installazione o sdraiati sul prato.

Questa zona è anche adatta agli amanti delle passeggiate, infatti alle spalle della panchina passa la ciclopedonale del Lago di Comabbio che affaccia su un magico panorama acquatico visitabile sia d’estate che d’inverno grazie a un percorso ad anello di circa 13 km, riaperto nel 2023 dopo due anni di chiusura. Il suo percorso tocca pittoreschi borghi, tra cui Vergiate (Corgeno), Mercallo dei Sassi, Ternate e Comabbio, oltre a Varano Borghi, offrendo ai bambini e alle loro famiglie una giornata all’aria aperta da vivere a contatto con la natura.

Il mio consiglio di soggiorno a Laveno
Per percorrere questo itinerario in due giorni potete scegliere come base per il pernottamento il borgo di Laveno adagiato sulle sponde orientali del Lago Maggiore, scegliendo come abbiamo fatto noi la Locanda Pozzetto, un angolo di pace e tranquillità a pochi passi dal centro. Il paese sorge in un'insenatura naturale del lago, dal suo porto turistico e dal pittoresco imbarcadero partono tutto l'anno le imbarcazioni per incantevoli escursioni lungo il lago.

La Locanda Pozzetto nasce da una sapiente ristrutturazione di una antica casa contadina e si trova immersa in un giardino di 40.000 mq di prato e bosco a picco sul lago. Si tratta di una vera e propria oasi di relax immersa nella natura da cui godere magnifici tramonti sul lago e sulle montagne e assaporare ottime cene romantiche nella terrazza antistante la struttura. Il ristorante propone piatti della cucina italiana e internazionale, rivisitati in maniera contemporanea con una particolare attenzione all'uso dei prodotti provenienti dal territorio.

Soggiornare alla Locanda Pozzetto vuol dire tuffarsi in un mondo di comfort e raffinatezza, tutte le camere sono affacciate sulla splendida cornice del lago e del giardino, alcune con un piccolo balconcino dove passare magari qualche ora immersi nella lettura di un buon libro. E che dire della mattina! svegliarsi, e spalancare le finestre su questo panorama non ha eguali! Completa poi il tutto l'ottima colazione con dolci fatti in casa servita nella piccola e accogliente saletta anche lei vista lago.

Locanda Pozzetto
Via Montecristo 23 - Laveno Mombello (VA)
Tel: 0332 666335
Mail: info@locandapozzetto.it
Se ti è piaciuto l'articolo metti "Mi Piace" cliccando sul cuoricino qui sotto a destra e torna alla Home per iscriverti al blog e rimanere aggiornato sulle nuove pubblicazioni.





Commenti