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Viaggio in Madagascar, nell'arcipelago di Nosy Be: tra Nosy Iranja, Nosy Sakatia e Nosy Tanikely

  • Immagine del redattore: Fabio
    Fabio
  • 26 lug
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 2 set

Il Madagascar non è solo un’isola, è un piccolo continente dimenticato dal tempo. Un luogo dove la natura detta ancora le regole, dove le radici affondano nella terra rossa e la gente sorride con gli occhi. In questo articolo vi racconto di una piccola parte di questo continente, la zona nord-ovest del Madagascar, quel lembo di paradiso che si apre sull’Oceano Indiano tra l’isola principale e l’arcipelago di Nosy Be. Un viaggio che ha il profumo dell’Ylang Ylang, il suono dei passi dei lemuri tra gli alberi e il colore intenso delle acque di Nosy Iranja, Nosy Sakatia e Nosy Tanikely.


Nosy Sakatia
Nosy Sakatia

Nosy Sakatia: il primo sussurro dell’oceano

La prima tappa del nostro itinerario è Nosy Sakatia, la più autentica tra le isole intorno a Nosy Be, che si raggiunge facilmente in barca in circa 15-20 minuti, partendo dalla spiaggia di Ambondrona o di Madirokely. Lunga circa 3 km e larga meno di 2, è spesso definita "l’isola delle orchidee", per la grande varietà di fiori tropicali e piante endemiche che crescono spontaneamente nella sua foresta. Qui non ci sono resort di lusso, né strade asfaltate, solo sentieri che attraversano piantagioni di banani, piccoli villaggi di pescatori e un mare che abbraccia ogni sguardo.

Saily
il lodge di Nosy Sakatia
il lodge a Nosy Sakatia

Cosa fare e vedere

  • Snorkeling con le tartarughe marine: la baia di Nosy Sakatia è uno dei posti migliori dell’intero arcipelago per nuotare accanto alle tartarughe verdi. I fondali sono bassi e ricchi di praterie di posidonia, di cui si nutrono.

  • Escursioni a piedi: si possono esplorare i sentieri interni dell’isola, passando per piccoli villaggi malgasci, piantagioni di banani, vaniglia, mango e papaya, con le guide locali che propongono anche percorsi etnobotanici tra i lemuri che saltano da un albero all'altro.

  • Relax e vita da spiaggia: le spiagge di Sakatia sono tra le più tranquille della zona, inoltre quelle sul lato occidentale regalano tramonti spettacolari sull’oceano.


Sakatia è l’isola dove il tempo rallenta e i tramonti sembrano più lunghi. Imperdibile la sera seduti sulla spiaggia, con i piedi nella sabbia e una birra “Three Horses” tra le mani, godersi il cielo che si incendia di arancio e viola.


    tramonti a Nosy Sakatia
tramonti a Nosy Sakatia

Nosy Iranja: il sogno che diventa sabbia

Dopo aver trascorso 4 notti a Nosy Sakatia il nostro viaggio prosegue verso una nuova perla dell'Oceano Indiano, Nosy Iranja, che raggiungiamo in barca in circa un ora e mezza da Nosy Be. Arrivarci è già un piccolo viaggio attraverso tratti di mare turchese punteggiati da banchi di pesci volanti: quando la sagoma di Nosy Iranja appare all’orizzonte, capisci subito che ne è valsa la pena. L’acqua è così limpida che si distinguono i pesci anche dalla barca, e la sabbia è così bianca da accecare sotto il sole.


La lingua di sabbia di Nosy Iranja
La lingua di sabbia di Nosy Iranja

In realtà si tratta di due isole, Iranja Be e Iranja Kely, collegate tra loro da una lingua di sabbia candida lunga circa 1,2 km, che affiora solo con la bassa marea. Un passaggio che sembra uscito da un sogno, dove puoi camminare in mezzo all’oceano con l’acqua alle caviglie e il vento caldo tra i capelli. Sull’isola più grande, Iranja Be, c’è un piccolo villaggio abitato da pescatori, dove il tempo sembra essersi fermato. I bambini giocano scalzi sulla sabbia, le donne stendono il pesce al sole e i sorrisi sono sinceri. Si può salire fino al faro, costruito dai francesi e oggi in disuso, da cui si gode una vista panoramica straordinaria sull’intero arcipelago. È il posto perfetto per scattare foto ma anche per fermarsi a respirare, ascoltare il mare e sentire il silenzio.


Nosy Iranja
Nosy Iranja

Sull’isola più piccola, Iranja Kely, invece il relax è assoluto: amache tra le palme, spiagge deserte e un orizzonte che pare infinito. Alcuni tour prevedono il pranzo in riva al mare a base di pesce fresco grigliato, riso profumato e frutta tropicale, il nostro tour prevedeva invece 3 notti di soggiorno qui, cosa che ci ha permesso di godere la pace di quest'isola quando la sera i turisti delle escursioni rientravano a Nosy Be.

Nosy Iranja è anche conosciuta come “l’isola delle tartarughe” perché è uno dei pochi luoghi del Madagascar dove le tartarughe marine depongono ancora le uova. Di notte, con un po’ di fortuna (e molto rispetto), è possibile assistere alla schiusa e al viaggio delle piccole tartarughine verso il mare. Un’esperienza commovente e delicata, che ricorda quanto siano fragili questi ecosistemi, e per fortuna a noi è capitato!


Nosy Iranja
Nosy Iranja

Nosy Be: natura, profumi e sacralità

Dopo 4 notti trascorse in questo paradiso si ritorna a Nosy Be, per gli ultimi sette giorni di soggiorno. Qui le possibilità di escursioni e di visite sono maggiori, ecco alcune idee che ci hanno permesso di scoprire l’anima dell’isola. La nostra prima tappa è stata Mont Passot, il punto più alto, da cui si possono ammirare i crateri vulcanici ormai trasformati in laghi verdi. Abbiamo raggiunto la vetta nel tardo pomeriggio e siamo rimasti ad osservare il sole calare lentamente tra le colline e il mare: un panorama che sembra trattenere il respiro.


Nosy_Be_Mont_Passot
Mont Passot

Sull’isola, il sacro convive con il quotidiano. Ne è un esempio il grande albero sacro, un fico-banyan le cui radici sembrano abbracciare l’intero villaggio. Prima di avvicinarci ci siamo tolti le scarpe e ci siamo fatti accompagnare da una guida locale, nel rispetto delle credenze tradizionali. Qui si fanno offerte, si sussurrano preghiere, si chiedono protezione e fertilità.

Poi, il profumo dell’isola ci ha guidati verso la distilleria di Ylang Ylang, una delle essenze più preziose usate in profumeria. Tra fiori gialli e vapori leggeri abbiamo imparato i segreti di una pianta che cresce solo in climi tropicali e che ha fatto la fortuna di Nosy Be, chiamata anche “l’île aux parfums”.


Nosy Be, l'albero sacro
l'albero sacro

Il momento più emozionante del viaggio è arrivato nel Parco Naturale di Lokobe, una riserva che protegge ciò che resta della foresta primaria dell’isola. Ci si arriva solo in piroga, scivolando tra le mangrovie in silenzio. All’interno, tra liane, felci giganti e alberi secolari, abbiamo incontrato i veri padroni del Madagascar: i lemuri. Ci hanno osservato dai rami con occhi curiosi, si sono avvicinati senza timore. Uno ci ha saltato letteralmente sulla spalla, incuriosito dallo zaino! Ma Lokobe è anche il regno dei camaleonti, dei gechi dalla coda a foglia, delle rane colorate. Ogni passo è una scoperta, ogni fruscio una nuova storia.


Nosy Be, parco lokobe
Parco Lokobe

Nosy Tanikely: il giardino del mare

L’ultima tappa del nostro viaggio è stata Nosy Tanikely, una minuscola isola a sud di Nosy Be, raggiungibile in escursione giornaliera Dichiarata riserva marina, è un paradiso per chi ama lo snorkeling: appena messa la maschera, ci siamo trovati circondati da coralli, pesci pagliaccio, stelle marine e banchi di barracuda. Qui potrete trascorrere ore in acqua, inseguendo le onde e lasciandovi stupire dalla vita sottomarina. Sulla terraferma, invece, è possibile raggiungere un faro da cui si gode una vista mozzafiato sul canale del Mozambico. Un ultimo saluto all’oceano, prima del rientro.


Nosy Tanikely
Nosy Tanikely

Il Madagascar è un’isola che entra nel cuore in silenzio e ci resta. Ci ha sorpresi con la sua natura intatta, ci ha accolti con la sua gente, ci ha regalato giorni sospesi tra terra e mare. Se cercate un luogo dove sentirvi davvero lontani da tutto e più vicini a voi stessi, il Madagascar saprà parlarvi, a volte, con il fruscio delle foglie, altre, con il volo silenzioso di un lemure tra gli alberi.


Nosy Iranja
Nosy Iranja

Un ringraziamento particolare a Valentina e alla sua famiglia che con le sue indicazioni e le foto del loro viaggio mi ha permesso di pubblicare questo nuovo articolo. Se ti è piaciuto metti "Mi Piace" cliccando sul cuoricino qui sotto a destra, o condividilo sui tuoi social e torna alla Home per iscriverti al blog e rimanere aggiornato sulle nuove pubblicazioni.

Saily

2 commenti

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Ospite
28 lug
Valutazione 5 stelle su 5.

HAI DESCRITTO IL NOSTRO VIAGGIO IN MODO PERFETTO

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lavaligiasottoille
03 ago
Risposta a

Grazie a te per le dritte che mi hai dato e per le bellissime fotografie

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Sono Fabio ed amo viaggiare!

Ho coinvolto in questa mia passione mia moglie Elena e mio figlio Alberto; insieme abbiamo vissuto numerose esperienze, avventure e momenti felici che ci hanno arricchito notevolmente come persone e come conoscenze. 

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