Cibiana di Cadore: il borgo dei murales tra le Dolomiti
- Fabio

- 25 ago
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 2 set
Quando si pensa alle Dolomiti, la mente corre subito alle cime maestose, ai sentieri che si inerpicano tra boschi e pascoli, agli scenari naturali che sembrano usciti da un quadro. Ma c’è un piccolo borgo, incastonato tra le valli del Cadore, che aggiunge all’incanto paesaggistico anche un’anima artistica e originale: Cibiana di Cadore, conosciuto come “il paese dei murales”.

Un borgo di montagna con una storia antica
Cibiana si trova in provincia di Belluno, a circa 1000 metri di quota, in una posizione che regala scorci suggestivi sulle Dolomiti circostanti. La sua storia affonda le radici nel Medioevo, quando le comunità montane vivevano soprattutto di agricoltura, allevamento e lavori legati al bosco. Per secoli il paese è rimasto legato alle tradizioni locali, con un tessuto urbano fatto di case in pietra e legno, strette viuzze e piccole piazze dove la vita comunitaria era scandita dal ritmo delle stagioni. Con il passare del tempo, come molti borghi di montagna, Cibiana ha visto calare il numero degli abitanti. La difficoltà di vivere in quota e le poche possibilità lavorative spinsero molti a emigrare, lasciando il paese in un lento spopolamento. Sembrava quasi destinato a diventare un borgo dimenticato.
Ed è proprio qui che entra in gioco l’arte.

L’idea dei murales
Negli anni ’80 nacque un progetto che avrebbe cambiato per sempre il destino di Cibiana. L’artista Vico Calabrò ebbe l’intuizione di chiamare pittori italiani e internazionali per realizzare grandi murales sulle facciate delle case del paese. L’idea era tanto semplice quanto rivoluzionaria: trasformare Cibiana in un museo a cielo aperto, raccontando attraverso le immagini la vita, la storia e le tradizioni del borgo. Il progetto prese vita nel 1980 e, anno dopo anno, le pareti delle abitazioni si riempirono di colori, figure e scene che narrano il legame tra la gente e la montagna. Ogni murale non è solo un’opera decorativa, ma un tassello che custodisce memoria e identità.

Passeggiando tra i murales
Visitare Cibiana oggi significa immergersi in un percorso che unisce l’arte alla scoperta del borgo. Ogni angolo regala una sorpresa: sulle facciate compaiono volti di uomini e donne intenti nei lavori di un tempo, scene di vita quotidiana, simboli della montagna e racconti che si intrecciano con la fantasia degli artisti. Alcuni murales raffigurano mestieri ormai quasi scomparsi, come il carbonaio o il boscaiolo, altri ricordano momenti storici della comunità, dalle feste religiose alle tradizioni popolari. Ogni opera è accompagnata da una targhetta che spiega il significato e l’autore, rendendo la visita ancora più coinvolgente. Il bello di Cibiana è che non c’è un percorso obbligato: ci si perde volentieri tra le stradine, lasciandosi guidare dall’intuito o da un angolo di colore che cattura l’attenzione. È come sfogliare le pagine di un libro illustrato, ma all’aperto e con le montagne come sfondo.

Arte e natura: un connubio perfetto
Cibiana non è solo un borgo d’arte, ma anche un punto di partenza per escursioni e passeggiate. Nei dintorni si aprono sentieri che conducono verso il Passo Cibiana e la Forcella di Cibiana, luoghi da cui si ammirano panorami mozzafiato sulle Dolomiti di Zoldo, il Pelmo e l’Antelao. Merita una menzione anche il Museo del Ferro e del Chiodo, ospitato in una casa tipica: un piccolo ma affascinante spazio espositivo che racconta il legame tra il paese e l’antica tradizione della lavorazione del ferro, un’attività che per lungo tempo ha sostenuto l’economia locale. Per chi ama la fotografia, Cibiana è un vero paradiso. I murales offrono spunti creativi unici, ma anche i dettagli delle case, i balconi fioriti e le vedute sui monti circostanti contribuiscono a rendere ogni scatto speciale.

Un borgo vivo, non un museo statico
La cosa che colpisce di più è che Cibiana non è un museo immobile, ma un borgo che continua a vivere. Gli abitanti custodiscono con orgoglio il patrimonio artistico e molti murales sono stati restaurati negli anni, mentre altri vengono ancora realizzati. Questo rende la visita sempre nuova: il paese si rinnova, cresce, e l’arte continua a essere un motore di identità e comunità. Passeggiando tra i murales si percepisce la fierezza degli abitanti, che hanno visto trasformare un paese in declino in una meta culturale di richiamo. L’arte qui non è solo bellezza, ma anche rinascita.

Hai bisogno di un noleggio auto per il tuo prossimo viaggio? Prova le tariffe esclusive del nostro nuovo partner Discovercars, clicca qui o sull'immagine seguente!
Quando visitare Cibiana di Cadore
Cibiana è piacevole in ogni stagione, ma il periodo migliore per visitarla è dalla primavera all’autunno, quando il clima è mite e le giornate permettono di camminare tra i vicoli senza fretta. In estate i balconi si riempiono di fiori, in autunno i boschi circostanti si colorano di rosso e oro, creando una cornice incantevole. Anche in inverno, con la neve che imbianca i tetti e i murales che spiccano nel bianco candore, il borgo ha un fascino particolare.

Un’esperienza che resta nel cuore
Visitare Cibiana di Cadore significa fare un viaggio inaspettato: non solo tra le montagne, ma anche nella memoria e nell’arte. È un luogo che sorprende e che lascia un ricordo vivo, perché unisce la bellezza dei paesaggi dolomitici alla creatività degli artisti che hanno donato al borgo un’anima colorata.
Chi arriva qui non porta a casa soltanto delle fotografie, ma anche la sensazione di aver camminato dentro una storia che continua a dipingersi, anno dopo anno, sulle facciate di un piccolo grande borgo.

Se ti è piaciuto l'articolo metti "Mi Piace" cliccando sul cuoricino qui sotto a destra e torna alla Home per iscriverti al blog e rimanere aggiornato sulle nuove pubblicazioni.
Piani GIGA eSIM convenienti per viaggi internazionali, prova il nostro nuovo partner clicca qui







Commenti