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Cosa vedere in un week end lungo nelle sette valli Ossolane

  • Immagine del redattore: Fabio
    Fabio
  • 22 ago
  • Tempo di lettura: 8 min

Aggiornamento: 1 set

Tre giorni in luoghi a noi ancora sconosciuti che ci hanno fatto scoprire un territorio variegato fatto di valli nascoste non ancora prese d'assalto dal turismo di massa dove spiccano laghi alpini, altopiani verdeggianti e impetuose cascate dominate dalle alte vette che delimitano il confine con la Svizzera.


Il piccolo paese di Cianciavero sull'Alpe Veglia
Il piccolo paese di Cianciavero sull'Alpe Veglia

Dove ci troviamo

Siamo al confine nord del Piemonte, in quella striscia di territorio che dalla zona ovest del Lago Maggiore si insinua tra i confini svizzeri fino a raggiungere il punto più a nord dove, poco prima di Riale, si apre maestosa la Cascata del Toce. Si tratta del territorio conosciuto come le sette valli Ossolane che si diramano alla destra e alla sinistra della valle principale, la Val d'Ossola. Ovviamente in tre giorni è impossibile visitare tutto, in questo articolo vi spiegherò cosa vedere nelle sette valli ossolane raccontandovi il nostro itinerario che ci ha portato a scoprire scenografici laghi alpini, un meraviglioso altipiano a 1700 metri di altezza, gli orridi scavati nei secoli dal fiume Toce e tantissime cascate, tra cui una delle più imponenti d'Italia, la cascata del Toce.


la Cascata del Toce
la Cascata del Toce

Cosa vi racconterò nel dettaglio di questo week end nelle sette Valli Ossolane:

  1. la Valle Antrona con il lago di Antrona e il Lago dei Cavalli

  2. escursione da San Domenico all'Alpe Veglia e al Lago delle Streghe

  3. gli Orridi di Uriezzo

  4. la Cascata del Toce


uno scorcio del sentiero sul lago di Antrona
uno scorcio del sentiero sul lago di Antrona

La Valle Antrona

La Valle Antrona è una delle più selvagge e autentiche valli laterali della Val d’Ossola, si apre nei pressi di Villadossola e si inoltra verso sud-ovest, fino a toccare il cuore del Parco Naturale della Valle Antrona, istituito per proteggere i suoi ambienti unici: boschi di faggi e larici, laghi alpini, pascoli d’alta quota e maestose cime che superano i 3.000 metri. Proprio qui si trova il Pizzo Andolla, la montagna simbolo, che segna il confine con la Svizzera. La strada da Villadossola sale in maniera molto decisa e in pochi chilometri vi porterà fino ad Antronapiana, il centro principale della valle, dove avrete due possibilità: continuando sulla sinistra raggiungerete il lago di Antrona, mentre sulla destra il lago e la diga dei Cavalli.


il lago di Antrona
il lago di Antrona

Vista l'ora, dopo un aperitivo, abbiamo optato per raggiungere il lago di Antrona con l'obiettivo di una passeggiata attorno alle sue sponde. La strada da Antronapiana per arrivare al lago è breve e in pochi minuti siamo arrivati al parcheggio. Il Lago si trova a 1.073 metri di quota, ed è uno dei più affascinanti dell’Ossola, non solo per la bellezza del paesaggio alpino che lo circonda, ma anche per la sua origine particolare. Infatti, il bacino non è naturale ma si è formato nel 1642, quando una frana staccatasi dal Monte Pozzuoli sbarrò il corso del torrente Troncone, dando vita al lago attuale. Col tempo, si è perfettamente integrato con l’ambiente, diventando un’oasi di natura incontaminata.


la cascata lungo il sentiero del lago di Antrona
la cascata lungo il sentiero del lago

Oggi il lago è facilmente accessibile e circondato da un sentiero ad anello di circa un’ora, che permette di ammirarlo da più prospettive. Lungo il percorso si incontrano boschi di faggi, ruscelli e anche una suggestiva cascata che si getta direttamente nel lago, creando un’atmosfera davvero magica. Le sue acque limpide riflettono i monti circostanti e in estate diventano un luogo ideale per passeggiate rilassanti e pic-nic. Sulle sue sponde si sono formate anche diverse spiaggette dove rilassarsi e prendere il sole, qui abbiamo incontrato anche diversi coraggiosi nuotare tranquillamente nelle sue acque. La zona è anche un punto di partenza per escursioni più impegnative verso gli altri laghi della valle, come Campliccioli e Cingino. Lungo il percorso è anche possibile fermarsi in un caratteristico punto di ristoro per gustare un ottimo tagliere fatto di prodotti del territorio sorseggiando vini locali.


vista dall'alto del lago di Antrona
vista dall'alto del lago

Dopo la passeggiata intorno al lago avendo ancora tempo a disposizione ne abbiamo approfittato per spostarci verso l'altro lago, il lago dei Cavalli scendendo nuovamente verso Antronapiana e risalendo sul versante opposto della montagna fino alla diga che lo ha originato a 1490 metri di altezza. Il lago si trova nelle immediate vicinanze dell'Alpe Cheggio dove sorge anche il rifugio Città di Novara e si è formato a seguito della costruzione della diga tra il 1922 e il 1926, su di un pianoro che un tempo ospitava un lago glaciale, poi eroso, trasformatosi in un’area paludosa e pascoliva per cavalli, asini e muli da cui deriva il nome “Lago dei Cavalli".


sentiero n.7 verso le sorgenti del Lys
l'Alpe Cheggio

Le acque del lago, alimentate dal torrente Loranco, proveniente da un ghiacciaio, hanno un colore unico, tra verde smeraldo e turchese lattiginoso, che lo rende quasi fiabesco. E' possibile attraversare la diga spostandosi verso la sponda sinistra da dove parte un sentiero tra rododendri, larici, pini e rocce, con scorci panoramici emozionanti e un tratto incassato nella roccia che lo percorre in tutta la sua lunghezza e permette di raggiungere una spiaggia sul lato opposto, punto perfetto per riposarsi e ammirarlo da vicino. Volendo, si può anche fare Il percorso ad anello completo attorno al lago, ma questo può richiedere un po’ di allenamento: circa 8 km con dislivello di 350 m, completabile in circa 3 h 30′.


Lago dei Cavalli
Lago dei Cavalli

Escursione da San Domenico all'Alpe Veglia e al Lago delle Streghe

Il giorno successivo è dedicato invece ad un trekking più impegnativo per raggiungere l'Alpe Veglia, partendo da San Domenico in Val Divedro che è stata anche la base del nostro soggiorno per le due notti del week end con soggiorno all'Hotel La Vetta.

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La Val Divedro fa parte anch'essa delle Valli Ossolane e si sviluppa lungo il corso del fiume Diveria, che nasce dal Passo del Sempione e scende verso sud fino a confluirvi nel Toce, presso Crevoladossola. È una valle di transito molto importante, perché da sempre rappresenta la via naturale di collegamento tra l’Italia e la Svizzera attraverso il Passo del Sempione. Per questo motivo ospita sia la storica strada napoleonica, sia la moderna ferrovia e la strada internazionale che collegano Domodossola a Briga.


la prima parte del sentiero per l'Alpe Veglia
la prima parte del sentiero per l'Alpe Veglia

Varzo è il centro più importante della valle, svoltando a destra nel centro del paese si imbocca la strada in salita che conduce a San Domenico a circa 1400 metri di altezza, la principale località turistica e porta d'accesso all'Alpe Veglia e Devero. Questo infatti è il punto di partenza dell'escursione che vi voglio raccontare. Potete iniziare il percorso a piedi qui o se volete risparmiare un po' di strada raggiungere in auto il comodo parcheggio di Ponte Campo (a pagamento, 5 euro per l'intera giornata) da dove non è più possibile proseguire in auto e da dove parte il sentiero vero e proprio.


i primi tornanti del sentiero per l'Alpe Veglia
i primi tornanti del sentiero per l'Alpe Veglia

Il primo tratto si sviluppa all'interno di un fitto bosco di pini dove camminerete sempre in salita per circa 15 minuti al fresco e al riparo dal sole, per poi passare alla parte più impegnativa del percorso esposta al sole e molto ripida che si arrampica con diversi tornanti sul versante della montagna regalando bellissimi panorami sulla valle sottostante che si allontana sempre di più. Questo primo tratto richiede circa un ora di tempo e permette di raggiungere la Cappella del Groppallo che segna il termine del tratto più impegnativo. Da questo punto il sentiero si fa più dolce e con diversi saliscendi che costeggiano l'imponente forra del fiume Cairasca conduce all'ampio pianoro dell'Alpe Veglia ancora in circa 30 minuti di cammino.


l'Alpe Veglia
l'Alpe Veglia

Usciti dal bosco vi si aprirà un paesaggio da cartolina, ampi pascoli verdi, boschi di larici e viste spettacolari sulle cime circostanti. Una piccola chiesetta sulla destra vi darà il benvenuto e i campanacci delle mucche al pascolo vi saluteranno al vostro passaggio. Potrete passeggiare su sentieri pianeggianti fino a raggiungere i rifugi dove fermarvi a riposare o scoprire piccoli borghi completamente ristrutturati mete di case vacanza estive tra cui Cianciavero o Aione. L'alpe è anche il punto di partenza per escursioni ancora più lunghe che permettono di raggiungere il Lago d'Avino o il Lago Bianco, con un po' meno difficoltà invece si può raggiungere in circa 20 minuti il lago delle Streghe un caratteristico laghetto nel mezzo di un fitto bosco. Il ritorno al parcheggio avviene per la stessa strada.


Chiesetta di San Grato
Lago delle Streghe all'Alpe Veglia

Terazo giorno: gli Orridi di Uriezzo e la Cascata del Toce

L'ultimo giorno lo potete dedicare a due meraviglie della val d'Ossola e della Val Formazza. Scendendo da San Domenico in direzione di Crodo si imbocca nuovamente la Val d'Ossola fino a raggiungere Premia, rinomata località termale e porta di accesso agli Orridi di Uriezzo. Gli Orridi sono profonde incisioni in roccia scavate da antichi torrenti subglaciali. La peculiarità degli Orridi di Uriezzo consiste nel fatto che, abbandonati dalle acque originarie, è possibile percorrerli a piedi agevolmente camminando sul fondo. Sono visitabili l'Orrido sud, il principale, l'Orrido Nord Est e l'Orrido Ovest.


gli Orridi di Uriezzo
gli Orridi di Uriezzo

Per arrivare all'Orrido sud occorre svoltare a destra al termine dell'abitato di Premia e continuare su una stretta strada asfaltata fino all'Oratorio di Santa Lucia dove potrete lasciare l'auto e proseguire a piedi per il sentiero in leggera discesa che in qualche minuto vi condurrà all'ingresso del sito. Scendere nel mezzo di queste pareti rocciose è un'esperienza surreale, si alternano stretti passaggi ad ampie cavità che si aprono alla luce del sole e grazie all'intervento dell'uomo, che ha posizionato in alcuni punti comode scalinate, è possibile giungere fino alla base sbucando dal lato apposto. Proseguendo da qui si possono poi anche raggiungere le Marmitte dei Giganti, una serie di cavità circolari e strette incisioni testimonianze dell'erosione operata da torrenti subglaciali nel corso delle glaciazioni.


gli Orridi di Uriezzo
gli Orridi di Uriezzo

Dopo la visita agli Orridi che richiedono circa 1 ora / 1 ora e trenta minuti, è possibile continuare verso la Val Formazza fino a raggiungere la testata della Valle dove si apre maestosa la Cascata del Toce. La strada sale dolcemente prima e più decisa verso la fine quando all'improvviso si aprirà di fronte a voi l'imponente salto delle cascate nella località di Sottofrua. Qui potete lasciare l'auto nel parcheggio alla vostra destra e percorrere un comodo sentiero che vi condurrà in 10 minuti fin sotto la cascata dove potrete ammirare da vicino la sua potenza.


cascata del Toce
Cascata del Toce

La Cascata del Toce, si presenta come un velo bianco che si getta nel vuoto con un salto di 143 metri, incorniciato da rocce e pini. Non è solo una cascata: è uno spettacolo naturale che lascia senza parole, tanto da essere definita da D’Annunzio “la più bella delle Alpi”.

Il fiume Toce nasce poco più a monte, dai laghi di origine glaciale che punteggiano l’alta valle, e trova qui la sua espressione più potente. L’acqua, però, non scorre libera tutto l’anno: viene custodita da dighe e utilizzata per produrre energia, e solo in estate la cascata viene aperta, restituendo ai viaggiatori tutta la sua grandiosità.


sulla passerella a monte della cascata del Toce
sulla passerella a monte della cascata del Toce

Accanto, l’Albergo Cascata del Toce, con la sua facciata storica, ricorda i tempi in cui alpinisti e viaggiatori romantici venivano fin qui per ammirare questa meraviglia. Oggi come allora, basta un passo sulla passerella panoramica per sentirsi minuscoli di fronte alla potenza della natura, perchè si, se continuate in auto e arrivate in cima alla cascata potrete trovarvi sospesi nel vuoto per un'esperienza da brividi!

E con questo spettacolo della natura concludiamo anche questo racconto, in attesa del prossimo viaggio alla scoperta di altre meraviglie!


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Sono Fabio ed amo viaggiare!

Ho coinvolto in questa mia passione mia moglie Elena e mio figlio Alberto; insieme abbiamo vissuto numerose esperienze, avventure e momenti felici che ci hanno arricchito notevolmente come persone e come conoscenze. 

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