Sorgenti del Lys e Vallone di San Grato nella valle di Gressoney
- Fabio

- 12 ago
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 14 ago
Dalle alte vette del Monte Rosa con i suoi ghiacciai in direzione delle sorgenti del Lys, ad un vallone verdeggiante nei pressi di Issime, il Vallone di San Grato.

Dove ci troviamo
All'imbocco della Valle d'Aosta al cospetto del Monte Rosa si apre una lunghissima valle meglio conosciuta come la Valle di Gressoney, luogo ideale sia per l'estate, per fuggire dal caldo della pianura Padana, sia per l'inverno per praticare i più svariati sport invernali. Tra boschi di larici, prati punteggiati di fiori e ruscelli cristallini, si snodano antichi villaggi walser, con case di legno scuro e tetti in pietra che raccontano storie di montagna e di resilienza. Da Fontainemore, il primo centro che si incontra a circa 700 metri di altezza, passando per Issime, il paese fiorito, e Gaby, si raggiunge Gressoney con i suoi due comuni, Saint-Jean e La Trinitè per arrivare dove la strada termina in località Staffal.

In estate, i sentieri si trasformano in inviti alla scoperta, si cammina tra pascoli e ghiacciai, con il profilo delle cime sempre a far da guida. In questo articolo vi racconterò nel dettaglio due passeggiate estive di diverso grado che vi porteranno in un ambiente arido di alta montagna al cospetto dei ghiacciai la prima e in un vallone verdeggiante la seconda. Andiamo quindi insieme alla scoperta delle Sorgenti del Lys e del Vallone di San Grato.

Le sorgenti del Lys
Le sorgenti del torrente Lys si trovano nell'alta Valle di Gressoney, nel cuore del Parco Naturale del Mont Avic, ai piedi del massiccio del Monte Rosa. Nascono a circa 2500 metri di quota, sopra il villaggio di Staffal, dalla fusione dei ghiacciai che scendono dalla Punta Dufour, dalla Punta Gnifetti e dal Lyskamm. L’acqua sgorga limpida e gelida direttamente dalle lingue glaciali, formando rivoli che si uniscono a valle per dare vita al Lys, il corso d’acqua che percorre l’intera valle fino a Pont-Saint-Martin, dove si getta nella Dora Baltea. Il paesaggio attorno alle sorgenti è spettacolare: praterie alpine fiorite in estate, rocce modellate dal ghiaccio e sullo sfondo l’imponente mole del Monte Rosa.

Il sentiero che porta alle sorgenti parte da Staffal a 1834 metri di altitudine poco oltre il grande parcheggio dove partono gli impianti di risalita per S. Anna e il lago Gabiet, indicato con il numero 7. La salita può essere divisa in tre parti: il primo tratto risale in maniera decisa il versante destro della montagna all'ombra di un fitto bosco di pini con alla sinistra il torrente Lys che scende impetuoso con sbalzi tra le rocce e piccole cascatelle fino a raggiungere un primo pianoro dove la vegetazione comincia a diradarsi regalando ampie vedute sulla valle sottostante.

Da qui avrete un attimo di riposo tra brevi saliscendi che attraversano zone erbose adibite a pascoli, dove potrete anche incontrare mandrie di mucche intente a brucare l'erba o abbeverarsi nei rigagnoli che scendono verso valle. Attraversato un piccolo ponticello sulla sinistra il sentiero si impenna decisamente costeggiando la morena glaciale fino a raggiungere la cresta sulla quale si cammina fino alla meta. In questo punto il panorama inizia ad aprirsi verso le alte vette con i ghiacciai che si fanno sempre più vicini e imponenti, fino ad arrivare al punto più alto dove compare sulla sinistra il lago glaciale da cui fuoriesce il torrente Lys.

Una targa posta su una roccia segna il punto di arrivo di questa escursione dove avrete modo di riposarvi dalla fatica fatta ammirando un panorama fantastico. Le lingue glaciali che scendono dalla cima del Monte Rosa sono proprio di fronte a voi e, complici le alte temperature estive, lasciano cadere possenti cascate che si tuffano nel lago sottostante di un colore verde grigiastro in netto contrasto con il blu intenso del cielo. Rimanere in questo punto in silenzio ad ammirare questo spettacolo è il meritato premio per la fatica fatta per arrivare fino a qui.

L'itinerario supera un dislivello di circa 600 metri in un percorso di 3 chilometri, partendo dai 1834 metri di Staffal fino ai 2417 metri delle sorgenti del Lys. Non è un'escursione impossibile ma abbastanza impegnativa perchè ha pochi tratti che permettono di respirare, soprattutto la seconda parte tutta esposta anche sotto il sole. Per ritornare al punto di partenza si ripercorre lo stesso sentiero in discesa. Tempo di salita circa 1 ora e 45 minuti, tempo di discesa 1 ora e 15 minuti circa.

La seconda passeggiata che vi voglio raccontare si sviluppa in una valle laterale della Valle del Lys nei pressi di Issime, conosciuta come Vallone di San Grato: si tratta di una valle selvaggia e poco frequentata, caratterizzata da ampi pascoli d’alta quota, rocce affioranti e corsi d’acqua alimentati dallo scioglimento delle nevi e dei piccoli ghiacciai. Prende il nome da una cappella dedicata a San Grato, patrono dei campi e protettore dalle calamità naturali, che sorge lungo la valle e punto di arrivo dell'escursione che vi racconterò. Il vallone è un luogo molto amato dagli escursionisti per la sua tranquillità, ed è habitat di marmotte, stambecchi e aquile reali. In estate si riempie di fioriture alpine, mentre in autunno offre tonalità dorate spettacolari.

Da Gressoney per raggiungere il punto di partenza del sentiero occorre svoltare a destra all'ingresso di Issime, e risalire la ripida strada fino alla sbarra dove dovrete lasciare l'auto. Da questo punto una strada sterrata entra nel vallone alternando zone ombreggiate a tratti in pieno sole che permettono di volgere lo sguardo fin sull'altro versante della valle principale in direzione Coumarial. Si percorre la carrozzabile affiancando alcune tipiche case Walser costruite interamente in pietra e legno fino a superare una serie di tornanti che culminano nel pianoro dove sorge la chiesetta di san Grato.

La chiesa, di piccole dimensioni e architettura semplice, domina la valle sottostante, è intonacata di bianco e coronata da un campanile a vela. Non si conosce con precisione la data di costruzione, ma la struttura attuale risale probabilmente a secoli fa, mantenendo il fascino sobrio delle cappelle alpine. Ogni anno, in occasione della festa patronale, qui si tiene una piccola celebrazione religiosa, seguita da un momento di incontro per la comunità e gli escursionisti.

Per raggiungere la chiesa dal punto in cui si lascia l'auto si impiegano circa 45 minuti con un sentiero costantemente in salita. In realtà questo punto, se volete, può essere la base di partenza per escursioni più impegnative nell'interno del vallone che vi porteranno nel punto più lontano fino alla Madonna delle Nevi e ai piccoli laghi.

Due escursioni di diverso impegno che possono essere inserite in un fine settimana al quale magari abbinare una breve sosta a due borghi caratteristici della valle come Fontainemore con il suo ponte medioevale del 1200 e Issime con la sua scenografica chiesa di San Giacomo.
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