Foliage tra vino e montagne: quattro giorni tra Soave, Asiago e Marostica
- Fabio

- 31 ott
- Tempo di lettura: 8 min
Aggiornamento: 1 nov
Ottobre tempo di "foliage" e quest'anno la meta per noi un po' insolita è il Veneto, una zona che profuma di vino e pietra antica, di colline dorate e piazze medievali. Il nostro viaggio del foliage comincia a Soave, tra le mura scaligere, per proseguire poi sull’Altopiano di Asiago, dove il silenzio dei boschi accompagna le passeggiate in quota e la vegetazione regala infinite tonalità di colori per concludersi a Marostica, dove la leggenda degli scacchi rivive tra le mura del borgo.”

Quattro giorni di cui due dedicati alla cultura e alla storia medioevale e due al relax sul verdeggiante altopiano di Asiago passeggiando lentamente tra boschi colorati immersi in un luogo che in tante sue parti fa rivivere i ricordi tragici del primo conflitto mondiale.
Di seguito l'itinerario nel dettaglio di questo viaggio
giorno 1: Soave, la città del vino
giorno 2: Altopiano di Asiago, salita al Forte Interrotto
giorno 3: Altopiano di Asiago, passeggiata al Sentiero del silenzio
giorno 4: Marostica, il paese degli scacchi

1° giorno – Soave, il borgo del vino e delle mura
La prima tappa del nostro viaggio è appunto Soave, che compare maestoso poco lontano dall'autostrada con il suo castello a dominare dall'alto il borgo e la cinta muraria che scende fino ai piedi del paese. Un piccolo gioiello a est di Verona, abbracciato da colline ricamate di vigneti che preannunciano già quale sarà il prodotto tipico del luogo. Raggiunte le mura potrete lasciare l'auto nei comodi parcheggi e varcare subito una delle porte d'ingresso per entrare nel centro storico. Porta Verona è l’ingresso principale, attraversarla è come varcare una soglia temporale e a darci il benvenuto in questo periodo sono centinaia di grappoli d'uva appesi al soffitto.

Le stradine acciottolate si snodano tra case di pietra, botteghe di vino e piccoli caffè dove il tempo sembra scorrere più lento. Lungo la via principale incontrerete prima la Chiesa di San Lorenzo Martire, in stile gotico, e poi il Palazzo di Giustizia, un elegante edificio con portico che ricorda la potenza amministrativa che Soave ebbe nel Medioevo. Proseguendo ancora oltre incontrerete il Parco Zanella con la sua caratteristica scalinata e il palazzo del Capitano fino a sbucare dalla parte opposta delle mura a porta Aquila.

Il Castello di Soave, che domina dall’alto il paese, è invece il simbolo del borgo. Fu costruito intorno al X secolo, poi ampliato dagli Scaligeri di Verona nel Trecento, diventando una fortezza di difesa contro le invasioni. Per raggiungerlo potete salire a piedi dal paese o riprendere l'auto e arrivare proprio alla porta d'ingresso dove troverete un comodo parcheggio. Potrete visitare le stanze e salire fino alle sue torri per ammirare la vista che si apre sui vigneti e sulla pianura veronese: uno spettacolo che ripaga ogni passo.

E poi, naturalmente, c’è lui: il vino Soave, celebre bianco ottenuto da uve Garganega, che qui trova la sua massima espressione. Per assaggiarlo vale la pena fermarsi per un pranzo leggero in una delle osterie del centro magari accompagnato da un risotto all’Amarone o da formaggi locali, intervallando così la visita del borgo con quella del castello. Il gusto delicato del vino, unito all’atmosfera del borgo, regala un piccolo momento di pura armonia.
Noi ci siamo fermati all'Antica Trattoria Da Amedeo proprio sulla via principale e la scelta è stata azzeccata! Se volete leggere l'articolo più approfondito che ho dedicato a Soave potete cliccare qui: Soave, tra mura medievali e profumo di vino.

Dopo la visita del castello riprendiamo l'auto per continuare il viaggio verso l'altopiano di Asiago per il soggiorno di tre notti a Villa Bonomo Charme Hotel. Man mano che si sale in quota il paesaggio cambia e i vigneti lasciano il posto a boschi dai colori autunnali, dove si alternano tonalità di verde, rosso, giallo e marrone a seconda della tipologia di alberi fino a trasformarsi in boschi di pini una volta raggiunto l'altopiano.
Hai bisogno di un noleggio auto per il tuo prossimo viaggio? Prova le tariffe esclusive del nostro partner Discovercars, clicca qui o sull'immagine seguente!

2 ° e 3° giorno - Foliage ad Asiago – l’altopiano del silenzio
L’Altopiano di Asiago, conosciuto anche come Altopiano dei Sette Comuni, si trova nel cuore del Veneto, tra le province di Vicenza e Trento. È un vasto altopiano montano che si estende tra boschi di abeti, pascoli verdi e dolci colline, con panorami che cambiano con le stagioni: dal verde brillante dell’estate ai colori infuocati dell’autunno. A circa 1000 metri di altitudine, Asiago è il centro principale e dà il nome all’intero altopiano. Oltre alla natura incontaminata, questa zona è ricca di storia: fu infatti teatro di importanti battaglie durante la Prima Guerra Mondiale, come testimoniano trincee, forti e l’imponente Ossario di Asiago.
Oggi è una meta ideale per chi ama la montagna in ogni stagione — d’inverno per lo sci e le ciaspolate, d’estate per le passeggiate in quota, il relax e i sapori autentici delle malghe, come il celebre formaggio Asiago DOP.

A ottobre le temperature a questa altezza sono già abbastanza rigide per cui in questa due giorni abbiamo optato per due passeggiate non troppo lunghe e poco impegnative per assaporare con calma la bellezza dei colori di questa stagione. Il primo giorno lo abbiamo dedicato alla salita al Forte Interrotto una fortezza sospesa tra storia e panorama. Il Forte si trova a circa 1.392 metri di altitudine, sopra il paese di Camporovere e nonostante il nome, non si tratta di un’opera incompleta, ma “Interrotto” deriva dal Monte Interrotto, il rilievo su cui sorge la costruzione.

Fu costruito alla fine dell’Ottocento, intorno al 1887, dall’esercito austro-ungarico, quando l’Altopiano faceva ancora parte dell’Impero, dopo l’annessione al Regno d’Italia (1918), passò sotto il controllo italiano e venne adattato come postazione difensiva durante la Prima Guerra Mondiale. Più che un vero e proprio forte in cemento, era una caserma fortificata in pietra, concepita per ospitare truppe e artiglieria leggera. Durante la guerra subì pesanti bombardamenti e fu occupato dagli austro-ungarici dopo la Strafexpedition del 1916.

Oggi il Forte Interrotto è una meta escursionistica molto amata: si raggiunge con una passeggiata panoramica di circa un’ora da Camporovere, su un sentiero semplice e immerso nella natura. Il primo tratto si sviluppa su di una strada asfaltata panoramica che regala bellissime vedute su tutto l'altopiano e successivamente su uno sterrato in mezzo al bosco che in questo periodo offre il meglio dei colori della vegetazione. Dalla sua sommità si gode una vista spettacolare sull’altopiano e sulle montagne circostanti, tra cui il Monte Verena e il Monte Katz, oggi il forte è stato sistemato ed è possibile visitarlo anche all'interno.

Il secondo giorno abbiamo optato per una passeggiata meno panoramica in quanto quasi interamente in mezzo al bosco ma molto suggestiva: il sentiero del silenzio. Si tratta di uno degli itinerari più conosciuti e frequentati dell'altopiano che parte dal rifugio Campomuletto a circa 1600 metri di altezza, composto da una serie di stazioni che si incontrano lungo il cammino con installazioni artistiche realizzate da diversi autori, fatte di legno, ferro, pietra o vetro, che dialogano con il paesaggio e invitano alla riflessione. Ogni opera rappresenta un tema legato alla pace, al silenzio, alla vita che rinasce dopo la distruzione.

Inaugurato nel 2008, il sentiero nasce per ricordare le vittime della Prima Guerra Mondiale, che proprio sull’Altopiano di Asiago trovò uno dei suoi fronti più drammatici. Ma non è un museo all’aperto tradizionale: è piuttosto un percorso emozionale, dove arte contemporanea e memoria storica si incontrano. Il silenzio, rotto solo dal fruscio del vento e dal canto degli uccelli, accompagna il cammino, mentre lo sguardo si perde tra i boschi che, un secolo fa, furono teatro di combattimenti. È un luogo che unisce memoria e bellezza, perfetto per chi cerca un’esperienza lenta, fatta di ascolto e consapevolezza, più che di semplice escursionismo.

Il percorso è lungo poco più di un chilometro e si sviluppa in un su e giù attorno al rifugio Campomuletto con partenza e arrivo esattamente nello stesso punto, percorrerlo tutto con molta calma può richiedere poco più di un ora. Vi potete poi fermare al rifugio per una pausa o, come abbiamo fatto noi, ridiscendere ad Asiago per proseguire la visita con l'imponente Sacrario Militare costruito appena fuori il paese.

L'imponente struttura domina tutta Asiago dall'alto del colle Leiten e lo si può raggiungere con una breve passeggiata dal centro del paese o anche direttamente in auto parcheggiando nella via proprio di fronte all'ingresso. Avvicinarsi poco per volta percorrendo prima il viale e poi la scalinata ti fa sentire piccolo di fronte alla sua imponenza, percorrere poi i suoi freddi corridoi tappezzati di lapidi ti lascia incredulo di fronte alle atrocità della guerra .
Al suo interno riposano quasi 55 mila soldati caduti durante la prima guerra mondiale, di cui 33086 italiani, alcuni noti inseriti quindi in loculi individuali e molti invece ignoti sistemati in tombe collettive. La struttura venne inaugurata nel 1938, progettata dall'architetto Orfeo Rosato, fu realizzata in marmo bianco dagli scultori Montini e Zanetti.

4° giorno – Marostica, la città degli scacchi
Dopo i due giorni trascorsi sull'altopiano tra passeggiate e momenti di relax nella bellissima Spa dell'hotel Villa Bonomo ci spostiamo nuovamente verso la pianura per raggiungere in poco meno di un'ora Marostica conosciuta come la "città degli scacchi".
Arrivando ai piedi delle sue mura si nota subito come a dominare il borgo ci sono due castelli: il Castello Inferiore, che si affaccia direttamente sulla piazza, e il Castello Superiore, arroccato sul colle e collegato al primo da una lunga cinta muraria che si arrampica come un serpente di pietra. Non perdetevi la visita al castello inferiore ricco di sale e con un camminamento di ronda molto suggestivo che affaccia proprio sulla piazza principale. La salita al Castello Superiore, che si può percorrere a piedi in circa mezz’ora, è una delle esperienze più belle da vivere a Marostica: il panorama sulla pianura veneta e sulle Prealpi è mozzafiato, soprattutto al tramonto. In cima, tra torri e merli, si può anche gustare un caffè o un bicchiere di vino sulla terrazza panoramica del ristorante ospitato nel castello.

L'attrazione principale però di Marostica resta Piazza degli Scacchi, una delle più affascinanti d’Italia. Lì, sul pavimento a scacchiera, si svolge ogni due anni la celebre Partita a Scacchi con personaggi viventi, tradizione che affonda le radici nel XV secolo. La leggenda narra che due nobili si sfidarono a scacchi per conquistare la mano della bella Lionora, figlia del castellano. Per evitare spargimenti di sangue, il padre decise che la contesa sarebbe stata risolta con una partita sulla piazza, in un grande spettacolo cavalleresco. Da allora, ogni due anni, la leggenda rivive tra costumi, musica e torce accese.

Passeggiando per il centro, si scoprono poi angoli che sembrano sospesi nel tempo: la Chiesa di Sant’Antonio Abate, con affreschi quattrocenteschi, le botteghe artigiane, e le piccole vie che si aprono su scorci romantici. In primavera, i dintorni di Marostica si colorano di rosso grazie alle ciliegie IGP, celebrate ogni anno con una sagra che attira visitatori da tutta la regione, in questo periodo invece le mura del borgo sono abbracciate da una vegetazione dagli infiniti colori che rende il paesaggio ancora più suggestivo.

Conclusioni
Racchiudere due giorni sull'altopiano di Asiago tra rilassanti passeggiate e relax in Spa con la visita di due gioielli come Soave e Marostica, ti lascia la sensazione tornando a casa di aver attraversato una piccola favola. Soave incanta con la sua eleganza medievale e il profumo dei suoi vigneti; Marostica affascina con la sua leggenda e il fascino cavalleresco e Asiago? Beh questo lo lascio a voi, per chi lo ha visitato può scrivermelo nei commenti, per chi invece avrà voglia di farlo dopo aver letto il mio racconto me lo scriverà al ritorno!

Vuoi leggere gli altri racconti sul foliage? clicca sui link di seguito:
Se ti è piaciuto l'articolo metti "Mi Piace" cliccando sul cuoricino qui sotto a destra e torna alla Home per iscriverti al blog e rimanere aggiornato sulle nuove pubblicazioni.
Piani GIGA e SIM convenienti per viaggi internazionali, prova il nostro partner clicca qui







Commenti